Padiglione Italia 2024 – Luca Cerizza

Ritratto di Luca Cerizza - Foto di Daniel Gustav Cramer

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Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in data 3 ottobre 2023 nomina Luca Cerizza quale curatore del Padiglione Italia alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (dal 20 aprile al 24 novembre 2024) con il progetto Due qui / To Hear di Massimo Bartolini, che include contributi appositamente ideati da musiciste/i e scrittrici/scrittori.

 

Il progetto presentato da Luca Cerizza è stato scelto dal Ministro tra la terna selezionata dalla Commissione di valutazione dell’avviso pubblico a due fasi e così composta: Luca Cerizza, con un progetto di Massimo Bartolini; Ilaria Gianni, con un progetto di Anna Franceschini; Luca Lo Pinto, con un progetto di Invernomuto.

 

BIOGRAFIE

 

Luca Cerizza (Milano, 1969) è curatore e scrittore d’arte. Vive a Torino e Milano.

Dal 2006 insegna Museologia e Studi Curatoriali al master specialistico della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti, Milano). Autore di Alighiero Boetti. Mappa (Afterall, Londra 2008/Electa, Milano 2009) e de L’uccello e la piuma. La questione della leggerezza nell’arte italiana (Et al. Edizioni, Milano 2010), Cerizza ha curato l’antologia dei testi critici di Tommaso Trini (Johan & Levi, Milano, 2016), e le più complete monografie su Diego Perrone, Gianni Pettena (Mousse, Milano 2020) e Massimo Bartolini (NERO Editions, 2022, con Cristiana Perrella). Tra gli ultimi progetti curatoriali ricordiamo le mostre personali di Tomàs Saraceno (Museo di Villa Croce, Genova, 2014, con Ilaria Bonacossa), Kazuko Miyamoto (The Japan Foundation, Delhi, 2015), le mostre personali di Gianfranco Baruchello (Raven Row, Londra, 2017), Tino Sehgal (OGR, Torino, 2018), la mostra Vincenzo Agnetti. NEG: Suonare le pause (Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna 2021/Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano 2022), e Massimo Bartolini. Hagoromo (Centro Pecci, Prato, 2022-23. Con Elena Magini). Con Zasha Colah ha curato la personale di Prabhakar Pachpute (National Gallery of Modern Art, Mumbai, 2016), e la mostra principale della terza Pune Biennale (Pune, India, 2016).

 

Massimo Bartolini (Cecina, 1962) è docente di arti visive presso la NABA di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora a Cecina (LI).

È uno degli artisti italiani più conosciuti a livello internazionale. A partire dal 1993 ha esposto in svariate occasioni, in Italia e all’estero. Ha avuto numerose mostre personali presso le gallerie Massimo De Carlo (Milano, dal 1997), Frith Street (Londra, dal 2002) e Magazzino (Roma, dal 2002) e in istituzioni come Henry Moore Foundation (Leeds, 1996), PS1 (New York, 2001), Museum Abteiberg (Mönchengladbach, 2003), GAM (Torino, 2004), Museu Serralves (Porto, 2007), Ikon Gallery (Birmingham. 2007), The Fruitmarket Gallery (Edimburgo, 2013), SMAK (Ghent, 2013), Fondazione Merz (Torino, 2017). Una recente mostra retrospettiva ha avuto luogo presso il Centro Pecci per l’Arte Contemporanea (Prato, settembre 2022-maggio 2023). Ha partecipato a importanti mostre internazionali come Biennale di Venezia (1999, 2009, 2013), Manifesta 4 (Francoforte, 2002), Biennale di San Paolo (2004), Biennale di Shangai (2006 e 2012), International Triennale of Contemporary Art (Yokohama, 2011), Documenta 13 (Kassel, 2012), Yinchuan Biennal (Cina, 2018), Bangkok Biennal (2020).

 

Fotografie: Luca Cerizza © di Daniel Gustav Cramer / Padiglione Italia © di Giulio Squillacciotti – Courtesy La Biennale di Venezia / Massimo Bartolini © di Margherita Zazzero

Ultimo aggiornamento in data 8 Febbraio 2024