Edizione: 10. Mostra Internazionale di Architettura – Città. Architettura e società diretta da Richard Burdett (10 settembre – 19 novembre 2006)
Titolo del Padiglione Italia: La Città Nuova. Italia-y- 2026. Invito a Vema
Curatore: Franco Purini
Commissario: Pio Baldi
Catalogo: La città nuova Italia-y-26: invito a VEMA, Padiglione Italia alla 10. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, a cura di Franco Purini, Nicola Marzot e Livio Sacchi, Compositori, Bologna 2006
L’allora Ministero per i beni e le attività culturali, con la DARC (precedente acronimo dell’attuale Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura) e La Biennale di Venezia presentano, nell’ambito della 10. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, il nuovo Padiglione Italiano con la mostra La Città Nuova. Italia-y- 2026. Invito a Vema, che privilegia e favorisce la sperimentazione, sia nell’ambito del linguaggio architettonico che in quello delle tecnologie.
Commissario del Padiglione Italiano è Pio Baldi, Direttore della DARC, e curatore del Padiglione Italiano è Franco Purini che ha dato origine all’idea di una “città ideale”, Vema appunto, quale tema conduttore di tutto il Padiglione.
Vema è una città ideale, progettata da 20 giovani architetti, che snoda le sue strade verso il futuro dell’architettura italiana. Situata tra Verona e Mantova, è una nuova città possibile che mette alla prova il talento progettuale di venti giovani architetti e gruppi di architettura emergenti, chiamati a rappresentare il nostro Paese.
I diversi progetti della nuova città sono ospitati all’interno dello spazio delle Tese delle Vergini dove, secondo l’allestimento curato da Purini insieme a Franco Puccetti e Valter Tronchin, è realizzato un panorama che contiene immagini della città nuova e una sorta di grande romanzo popolare, ovvero una stratificata performance visiva che racconta vicende, volti ed edifici dell’architettura italiana del XX secolo. Nel suo lavoro Purini è affiancato da Nicola Marzot, Margherita Petranzan e Livio Sacchi.
In mostra plastici e un grande modello della città, che sintetizza e propone una possibile ipotesi dell’Italia tra vent’anni, centenario dell’esordio del Gruppo 7, al quale si deve la nascita dell’architettura moderna italiana, un movimento che costituisce il riferimento ideale dell’intero programma espositivo.
Ultimo aggiornamento in data 8 Novembre 2023